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PHILOSOPHY FOR OR WITH CHILDREN? Di Maddalena Bisollo & Luca Nave

Facciamo filosofia con i bambini: la nostra missione è Con-Filoso-Fare.

 

Per quanto esistano numerose versioni e modalità per filoso-fare con i bimbi e gli adolescenti, che utilizzano metodologie e materiali diffusi nei cinque continenti e tradotti in venti lingue, quando si parla di Philosophy For Children, e si utilizza l’acronimo P4C, si fa riferimento al metodo di Matthews Lipman, considerato il fondatore della disciplina. Il suo metodo prevede precisi presupposti epistemologici, antropologici, etici e politici, mira a chiari obiettivi psico-pedagogici e utilizza metodologie di intervento e materiali che fanno parte del Curricolo internazionale della P4C.

La dicitura Philosophy With Children (PWC) che utilizziamo nella didattica con i bambini, adolescenti e insegnanti rimanda, invece, a ogni metodologia di intervento filosofico con un gruppo di bambini e adolescenti, che abbia precisi obiettivi psico-pedagogici e strumenti filosofici che consentano al facilitatore di raggiungerli.

Per svolgere un’attività didattica riconducibile alla PWC si richiede:  

  • l’organizzazione e la gestione di setting o ambienti formativi piuttosto strutturati;
  • una serie di obiettivi filosofici da raggiungere;
  • una cassetta degli attrezzi con metodi e strumenti utili per raggiungere gli obiettivi;
  • un facilitatore adeguatamente formato sia in ambito filosofico sia nella gestione dei gruppi-classe;
  • un gruppo di bambini e adolescenti disposti a filoso-fare, a partecipare a esperienze filosofiche che possono avere effetti di trasformazione sulla loro visione del mondo.

Alla luce di queste condizioni, non rientrano nella PWC gli incontri di lettura e discussione molto libere tra adulto e bambino, all’interno di un gruppo che non sia organizzato, metodologicamente strutturato, senza un conduttore adeguatamente formato e senza alcuna indicazione procedurale. Riteniamo che questi incontri di lettura e narrazione filosofica possano rivestire un’importante funzione psico-pedagogica, ma l’obiettivo della PWC non è parlare di filosofia ma fare filosofia, adoperare cioè un insieme di metodologie e di strumenti per trasmettere abilità e competenze filosofiche da utilizzare nella vita quotidiana.

Ai bambini e agli adolescenti non serve a molto spiegare cos’è la maieutica, l’argomentazione, il pensiero critico o l’empatia mentre si rivela utile e prezioso far vivere loro esperienze filosofiche in cui si sperimenta, con la propria testa e il proprio cuore, cosa significa essere empatici, cosa vuol dire assumere un atteggiamento maieutico, saper argomentare le proprie tesi per avere ragione oppure usare il pensiero critico contro l’inganno e le distorsioni della realtà.

Il nostro obiettivo non è “immettere” conoscenze nella mente vuota del fanciullo ma “estrarre” e far fiorire delle competenze e capacità di cui tutti, potenzialmente, dispongono e che vanno coltivate con la PWC.

Per rispondere a questi bisogni, in questi vent’anni di esperienza sul campo abbiamo creato una cassetta degli attrezzi che contiene 16 metodi e diversi strumenti per filoso-fare con i bambini e adolescenti. Ogni metodologia prevede precisi obiettivi e diversi passaggi per raggiungerli. Può essere acquisita e replicata in tutti i contesti didattici e socio-pedagogici.

Per scoprire i nostri metodi e come diventare “Facilitatore in Philosophy With Children” con il riconoscimento del MIUR, clicca qui.

Maddalena Bisollo e Luca Nave da anni organizzano progetti didattici che coinvolgono centinaia do di adolescenti e decine di insegnanti. Collaborano con il Centro Servizi Didattici della Città Metropolitana, sede regionale del MIUR. Hanno fondato e dirigono Pragma Society e Spazio Filosofante. 

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